Psicologa e Psicoterapeuta a Orientamento Psicocorporeo
"Accogliere il proprio malessere e avere fiducia.
Il primo passo verso il cuore delle emozioni, per sentirle, capirle e regolarle.
Ritornare a sé respirando a fondo la sensazione di stare meglio."
CHI SONO
Mi chiamo Elena Marrazzi e sono una psicoterapeuta che nel proprio lavoro di Cura delle persone si basa sul concetto fondamentale di UNITÀ MENTE CORPO.
Questo significa che nel momento in cui un paziente arriva nel mio studio sa che il sintomo, o il problema che porta, sarà visto e affrontato tenendo conto del funzionamento della persona nella sua globalità. Credo sia questo che faccia la differenza rispetto alle altre terapie prettamente verbali: il cambiamento, ovvero la guarigione, tiene conto che nel corpo, come nella mente, ci sono delle profonde resistenze atte a far rimanere la persona nella situazione di disagio in cui è.
Questo ha un profondo significato e, in primis, deve esser capito e rispettato. Fatto questo, si inizia con il paziente un lavoro su 2 binari portanti, quello verbale classico e quello fisico-muscolare. Questo permette al paziente di riattivare nel proprio corpo la sensibilità, il respiro e il movimento che restituiscono istantaneamente la certezza di ESSERE NEL PROPRIO CORPO, più radicati e presenti a se stessi.
Una persona depressa non guarirà mai se non si analizza nel profondo (sia nei ricordi che nella postura) quale forza esterna ha fatto sì che il suo corpo si piegasse letteralmente schiacciato come da un peso, mantenendo una respirazione al minimo della sopravvivenza e un vissuto staccato da ogni emozione che non lo fa sentire né vivo né morto. Non c’è da stupirsi se aleggiano pensieri suicidi: questa condizione sembra come una condanna a stare in un limbo di impotenza, da cui non si sente di avere possibilità di uscita. Tramite il lavoro bioenergetico il paziente risentirà la propria energia e le proprie emozioni scorrere sul corpo, restituendogli un diverso assetto sia nella postura che nel senso di sé: è da questa sensazione fisica e insieme psicologica che il depresso può avere sentore di potercela fare, e non da un mero pensiero.
Dopo l′abilitazione come Psicologa tramite lesame di Stato mi sono iscritta alla specializzazione in Analisi Bioenergetica presso la Siab di Roma. Dopo 2 anni sono diventata conduttrice di Classi di Movimento Bioenergetico, e dopo 5 anni Terapeuta individuale e di gruppo.
Sono stati anni difficili, di grande crisi e crescita personale, con l′obbligo di frequentare assiduamente sia un percorso di terapia individuale che di gruppo. Ma ne è valsa pienamente la pena. Ora, vorrei che tutti potessero avere la fortuna che ho avuto io nell′incontrare dei validi terapeuti e un percorso professionale che mi rende felice e soddisfatta.
Come diceva Einstein: La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall′angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. nella crisi che sorge l′inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Credo molto nel lavoro di rete e, per questo motivo, cerco puntualmente di creare attorno a me delle collaborazioni con professionisti disponibili sia al dialogo sulla Salute dei pazienti sia al mettere in campo simultaneamente conoscenze diverse, che possano dare un valore aggiunto alla Cura di quella determinata persona.
Nel 2020 sono diventata CBT (Certificated Bioenergetic Therapist) e faccio parte come socia sia della SIAB (Società Analisi Bioenergetica) che dell′IIBA (International Institute for Bioenergetic Analysis).
Nel 2022 ho sentito l′esigenza di soffermarmi ed approfondire i miei studi sul periodo prenatale e perinatale dell′evoluzione umana. Ho frequentato il Master in Accompagnamento alla nascita e genitorialità e il Corso sul Massaggio Bioenergetico Dolce di Eva Reich per i neonati, sempre presso la Siab di Roma.

"Connettersi con il corpo significa far parlare parti di sé che non hanno ancora parole ma che racchiudono un′importanza fondamentale per l′evoluzione della persona".

Analisi Bioenergetica e Salute
L′Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la Salute come "lo stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non la semplice assenza di malattia".
Detta così, ai giorni nostri, sembra quasi una barzelletta! Chi è in Salute allora?
Purtroppo dilagano sensazioni e sentimenti che nulla hanno a che fare con questo: la diffidenza, la rabbia, l′impotenza, la crudezza e la violenza che i mass media spiattellano in tutti i nostri schermi fanno a botte con immagini patinate irraggiungibili ma giornalmente considerate come punti di riferimento... a cosa credere?
Ciò che emerge qui in studio è una situazione di trincea per i “più sani” in cui ci si difende isolandosi sempre più da se stessi (la parte emotiva viene rifuggita affidandosi esageratamente alla mente che si sovraccarica) e dagli altri esseri umani che diventano dei mostri a cui rivolgere buon viso a cattivo gioco, perché la diversità non è mai veramente diventata la ricchezza che dovrebbe rappresentare, ma piuttosto una buona scusa per non crescere.
Le decine di specializzazioni che studiano ogni angolo del nostro corpo, purtroppo, non comunicano anch′esse a dovere e, se da un lato dobbiamo ringraziare che la scienza sia andata così avanti nelle scoperte, dall′altro rimpiangiamo il buon vecchio medico di famiglia. Quello di altri tempi però, che con te aveva un rapporto, ti conosceva, che non aveva quella fretta di capire quale farmaco prescriverti o a quale specialista affidarti. La cura inizia dallo sguardo che si poggia sul paziente, che sia un′influenza, un arto fratturato o un cuore spezzato. La cura ha inizio nella "Cura".
L′Analisi Bioenergetica ha come base teorica l′IDENTITÀ FUNZIONALE MENTE CORPO, ovvero "ciò che accade nella mente si riflette sul corpo e viceversa". Guarda l′essere umano come una Unità in cui sia il versante somatico che quello cerebrale sono programmati per lavorare in sincrono e andare funzionalmente verso la stessa direzione. L′approccio alla salute del sistema occidentale nel vedere il sintomo non considera questa unità.
Mal di testa? Mal di stomaco? Mal di schiena? É molto più semplice prendersi ogni volta una medicina piuttosto che chiedersi una volta per tutte: Cosa mi stressa tanto che mi esplode la testa? Cosa non riesco proprio a mandar giù? Cosa mi pesa sulla schiena?
DISTURBI D′ANSIA
DISTURBI PSICOSOMATICI
DEPRESSIONE, TRAUMI,
CONFLITTI RELAZIONALI
DISREGOLAZIONE EMOTIVA (ECCESSI D′IRA O DI PAURA)
SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ
EDUCAZIONE ALLA SALUTE E ALLA FELICITÀ
ACCRESCIMENTO DELL′AUTOSTIMA
POTENZIAMENTO DELLE RISORSE PERSONALI
...
"La connessione fra paziente e terapeuta talvolta apre la memoria corporea. Percezioni, ricordi e sentori lontani si affacciano nel presente. Lì è possibile muoversi in nuove esperienze riparatrici e farle proprie."
TERAPIE E CLASSI DI ESERCIZI
Avere a che fare con una persona significa aver a che fare con la sua storia. Porterà con sé il bagaglio di esperienze relazionali che da prima della nascita in poi, per i primi anni di vita, hanno marcato in maniera definitiva non solo il suo essere, quindi la sua identità (il Sé istanza relazionale, il tipo di contatto avvenuto con la figura di riferimento primaria determinerà la formazione della sua persona), ma anche tutti quegli schemi comportamentali che, acquisiti nella primissima infanzia, faranno parte inconsciamente degli scambi relazionali successivi.

L′Analisi Bioenergetica è una modalità terapeutica che pone in primo piano il rapporto esistente fra la persona e la propria energia vitale partendo dall′assunto che l′individuo è il corpo. Nella sua struttura, nel suo sguardo, nella postura e nei movimenti esprime il suo modo di stare al mondo.
Fu Alexander Lowen a creare questo approccio, che integra il lavoro sul corpo e il lavoro analitico seguendo l′eredità di Wilhelm Reich, medico psichiatra allievo di Freud che per anni ha creduto e sperimentato la dinamica esistente fra corpo e mente, scoprendoli nella loro identità. Nel lavoro terapeutico con il paziente si prende in considerazione sia il materiale verbale, come negli altri tipi di approcci terapeutici, sia la comunicazione non verbale ed empatica che si crea entro la relazione stessa. Per questo motivo, il setting entro cui avvengono le sedute è differente dall′immaginario collettivo: nella stanza ci saranno dei tappeti o quant′altro per poter stare scalzi, il paziente e il terapeuta possono stare seduti, in piedi o in posizione supina a seconda delle esigenze e spesso non è presente una scrivania che separa le due persone.

Lowen usa una metafora: "I muri della casa hanno sentito tutto e non hanno dimenticato niente; sono i tuoi muscoli. Nelle rigidità, nei crampi, nelle debolezze, nei dolori dei muscoli della schiena, del collo, delle braccia, del bacino e anche del volto, si rivela tutta la tua storia, dalla nascita ad oggi... è possibile ritrovare le chiavi del proprio corpo, abitarvi finalmente e trovarvi vitalità, salute e autonomia".

I tre strumenti in cui si esplica questo tipo di approccio sono:
Terapia individuale
Immaginatevi uno studio in cui non esiste una scrivania che divide il terapeuta dal paziente ma uno spazio versatile in cui si sta scalzi, vestiti comodi e nella posizione più adatta in quel momento all’energia della persona (seduti in poltrona, per terra, in piedi per effettuare qualche esperienza psico-corporea, sdraiati sul materasso).
Essendo un′analisi che affonda le sue radici in Freud, si prenderanno in considerazione le conosciute istanze di ES, IO, e SUPERIO ma in maniera più leggera e tangibile. Sogni, lapsus e libere associazioni son sempre ben accolte, ma possiamo dire che il fulcro del lavoro è tutt’altro. Si percepisce subito il respiro del paziente, la sua capacità di andare a fondo nelle sensazioni ed emozioni che provengono dal corpo, le tensioni corporee che lo rendono più o meno rigido nell’affrontare le questioni della vita, come parla di sé, in quale contesto è inserito, quali risorse ha a disposizione, a quali limiti deve dare ascolto.
Ci si “annusa” a vicenda per vedere se è possibile fare un cammino assieme e poi si decide quale strada percorrere, con che tempi e modi.
Ogni problematica è a sé, ma soprattutto NON ESISTE UNA PERSONA UGUALE ALL’ALTRA, quindi se da un lato ci son dei binari ben definiti da rispettare, dall’altro si deve navigare a vista. Il timone lo tiene il terapeuta ma la rotta la definisce sempre il paziente, più o meno consciamente.

Il costo della terapia è di 70 € ad incontro.
Terapia di gruppo
Uno spazio settimanale più ampio, sia come metratura che come tempi, in cui un insieme di persone (circa 6) condividono i loro vissuti e le loro esperienze nel massimo rispetto della privacy.
Non ci si frequenta fuori dal gruppo di terapia e, come per il percorso individuale, ognuno è libero di interrompere quando vuole. Solitamente il terapeuta, dopo aver raccolto ciò che ogni elemento del gruppo vuol portare, propone un’esperienza psico-corporea per lavorare su un preciso tema, e poi ci sarà un momento dove ascoltare il vissuto di ognuno. Il valore aggiunto di questo strumento è il poter lavorare con le proprie proiezioni rispetto fratelli, sorelle ed altri elementi della famiglia oltre che le figure genitoriali, perché sono lì a disposizione, con altrettante proprie emozioni ed esperienze.

Il costo della terapia è di 180 € al mese.
Classe di movimento bioenergetico
Le "classi di esercizi bioenergetica" sono state introdotte da Alexander e Leslie Lowen negli anni ′60 allo scopo di promuovere e favorire una maggiore salute psicofisica delle persone. Questo ciclo di classi (da Ottobre a Luglio) è strutturato come un luogo e un tempo nel quale lavorare per rinforzare l′unità mente-corpo.
In ogni classe, nel rispetto del clima emotivo del gruppo, saremo accompagnati in un piccolo viaggio attraverso l′uso consapevole della pausa, della respirazione, della voce e del movimento, al fine di accrescere a beneficiare della sensazione di "essere vivi". Gli esercizi saranno orientati ad aumentare la consapevolezza del proprio corpo e di quegli stati di tensione che diminuiscono il contatto con la realtà e dunque "il senso di sé nella realtà".
Tale lavoro va a rinforzare la nostra capacità di provare il piacere e tollerare il dispiacere, di lasciarci andare alle emozioni senza l′illusione di controllarle o la paura di essere sopraffatti.
Sono il senso di integrità e la padronanza di noi stessi infatti che ci permettono di restare connessi a ciò che ci circonda, rendendoci disponibili ad accogliere la vita con tutto ciò che porta con sé.
Le classi non implicano un eccessivo sforzo fisico, sono aperte a tutti e hanno cadenza settimanale.
Il conduttore garantisce una presenza calda ed empatica offrendo sostegno e contenimento ove necessari.

Il costo è di 50 € mensili, a cadenza settimanale, ogni martedì ore 9.30/10.45.
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"Il lavoro sul corpo è ciò che fa la differenza. Se si lavora sulla persona non si può fare a meno di lavorare sul suo corpo: noi siamo il nostro corpo".
(A. Lowen)

Questo vuol dire prendere in considerazione i processi fisiologici insiti in esso, vuol dire guardare l′organismo come un′unità dove gli elementi che la compongono sono atti ad un lavoro in sincrono, e se questo perde della sua armonia è perchè qualcosa ha dovuto fermarsi, irrigidirsi, rallentare nel suo sviluppo.
ATTIVITÀ
IL CORPO CHE PARLA: LA RIABILITAZIONE EMOTIVA
Quante volte abbiamo avuto la percezione che quel mal di testa, quel mal di pancia, quel mal di schiena fosse la conseguenza di un periodo di stress?
Questi eventi isolati, se il periodo di stress diventa il normale funzionamento della persona, possono trasformarsi in disturbi fisici cronici che ormai consideriamo facenti parte della nostra persona. E lo sono!
Ma più precisamente, sono il risultato del grande dispendio energetico che il nostro organismo (che è un sistema, ovvero ogni singola funzione è legata all’altra) impiega nel processo di raggiungimento di un equilibrio, tra sé e l’ambiente esterno. Una sorta di adattamento a ciò che la vita ci propone di affrontare, o noi stessi scegliamo di mettere in atto. Purtroppo, spesso ci si preoccupa solamente quando arriva una diagnosi di malattia psicosomatica, ovvero quando il corpo prepotentemente s’impone e interrompe la funzione: crea dolore, fa saltare gli equilibri precedentemente ricercati, rende dipendente da farmaci e fa salire a galla quell’attenzione e quella cura che probabilmente ricercava da tempo e non era in grado di chiedere.
La base del problema psicosomatico riguarda una scarsa capacità mentale della persona di elaborare e comunicare determinati stati affettivi, specie di fronte ad eventi di vita importanti. E queste emozioni, non trovando un appropriato canale di sfogo, rompono gli argini e inondano gli spazi circostanti. Paradossalmente, è la stessa sensazione di quando veniamo sovrastati da un’emozione incontenibile, come la rabbia o la paura, ma anche la gioia che, se vissuta nel corpo, ci stacca letteralmente da terra facendoci saltare.
Il nostro rapporto con le emozioni, e la regolazione che attuiamo su di esse, è di vitale importanza.
Essendo una terapeuta che lavora nel profondo con la memoria corporea, che riporta ai primissimi anni di vita, molto spesso mi ritrovo ad essere proprio un regolatore emotivo per la persona, che solo avendo lo spazio per essere riconosciuta in quella emozione e avendone la capacità di Starci, nel respiro, nello sguardo, nei muscoli... col tempo farà sua quella capacità auto-regolativa. La sintonia che è necessaria in questi casi è la stessa che è capace di creare una madre sufficientemente buona nell’allevare un neonato alle prese con gli esordi degli stati emotivi, il quale metterà a punto i propri nascenti strumenti proprio sulla base della reazione che incontrerà nel comportamento di chi di lui si prende cura.
NASCE UN BAMBINO, NASCONO UNA MAMMA E UN PAPÀ
Questo progetto, che pone in primo piano il sostegno e la cura della relazione mamma-bambino e papà-bambino, vuole essere il precursore della figura dello PSICOLOGO DI BASE dove poter finalmente lavorare sulla PREVENZIONE dell’insorgenza di malattie, creando un terreno fertile dove la famiglia nascente possa radicarsi, crescere e germogliare PIÙ INFORMATA E CONSAPEVOLE DEL PROPRIO CAMMINO.
É una possibilità di sentirsi accolti e compresi in un momento tanto delicato come la maternità e la paternità: questo è il principio della vita, e lo stato di benessere fisico, mentale e sociale dei futuri genitori sarà precursore della solidità costituzionale e psicologica del bambino. Le ultime ricerche mettono in luce come, fin dai primi mesi dal concepimento, l’embrione sia sensibile all’ambiente che lo circonda e, se la società rimanda messaggi idilliaci di questo periodo, il più delle volte si rimane delusi.
É una fase delicata fatta di tanta stanchezza e smarrimento, in cui non è scontato che tra mamma e bambino si inneschi subito una relazione soddisfacente per entrambi. D′altronde, è sempre uno sconosciuto che da un giorno all′altro governerà le abitudini della casa! Bisogna avere il tempo e la pazienza per conoscerlo e comprenderlo. E nel frattempo tenersi in piedi rispetto le mille sensazioni che arrivano, sia dal presente che dal passato. Sì! Nel periodo perinatale è naturale che si ripropongano vissuti che arrivano direttamente dal nostro esser state figli, e non sempre sono piacevoli. Vengono a galla per darci la possibilità di esserne consapevoli ed elaborarli. Anche per questo, uno spazio per la mamma e per il papà può fare la differenza. Iniziamo dalle basi per crescere in salute.

Il costo per 3 incontri iniziali è di 120 euro.
TRAUMA
Il trauma è la conseguenza di un evento improvviso, o il ripetersi di un evento, che emotivamente va al di là della nostra finestra di tolleranza e che crea un sovraccarico nei sistemi di regolazione neurobiologica. É un momento che, più o meno consapevolmente, lascia il segno.
Se accade in età adulta avrà gli effetti del disturbo post-traumatico da stress: il vissuto è quello di non esser nella propria realtà, unitamente all'insonnia, l'agitazione, il provare sentimenti di distacco dagli altri oppure la disperazione, non sapersi liberare da pensieri intrusivi rispetto l'accaduto.
Se, invece, l'evento o le modalità relazionali ripetute avvengono nei primi anni di vita si parla di trauma relazionale precoce ed ha un effetto decisivo sulla modalità di sviluppo dell'Io. La parte emotiva/istintuale si scinderà da quella logica/razionale e l'evento traumatico verrà sepolto nell'inconscio. Ma, nel momento in cui le circostanze di vita porteranno la persona a ricevere dall'ambiente degli stimoli che richiamano la situazione passata, ecco lì che si riattiva tale e quale il medesimo schema di reazione rimasto surgelato nel tempo.
In entrambi i casi è compromesso il livello di connessione fra le 3 parti del Sistema Nervoso che organizzano la risposta dell'organismo agli stimoli esterni ed interni. Il Tronco encefalico è coinvolto nei primissimi periodi di vita, quando il bimbo è tutto corpo e sensazione. Grazie alla continua relazione con le figure di riferimento svilupperà il Sistema Limbico deputato alla regolazione emozionale. Solo più tardi, verso i due anni, il sistema si arricchirà dello sviluppo della Corteccia cerebrale quando, con l'avvento del linguaggio, tutto comincia ad avere un senso logico e un nome.
La buona notizia è che grazie alla nostra innata Plasticità Neuronale e a precise tecniche psicocorporee (es. TRE - Trauma Releasing Exercises) è possibile effettuare delle delicatissime operazioni di riconnessione, proprio come il chirurgo alle prese con i fili del sistema nervoso. Il tempo giusto, la possibilità di fidarsi, il rispetto dei limiti, l'accompagnamento al respiro e al movimento, la capacità di stare nel silenzio di emozioni emergenti sono alcuni degli strumenti necessari per poter intervenire.
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La donna italiana più famosa nel mondo, Maria Montessori, nel suo prezioso lavoro come pedagogista, portava alti i valori di libertà, scoperta di sé e appartenenza ad un unico cosmo.

Credo fermamente che ogni adulto che, da bambino, non ha avuto la possibilità di far suoi questi principi, debba concedersi una seconda possibilità. La fantastica sensazione di sentirsi vivi, unici e in profondo contatto con l′umanità e l′universo.
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